Il Simposio Agroalimentare si rivolge a tutti coloro che si interessano di
tematiche tecnologiche, organizzative e manageriali nel settore
agroalimentare. È un luogo di confronto e di dibattito, dove le nuove
idee, i progetti e i metodi hanno la possibilità di essere presentati da chi
concretamente opera nell'azienda, nel mondo accademico o nel settore
agroalimentare in genere, dove dal dialogo e dalla discussione si vuole
favorire una comprensione più ampia di questioni complesse.
Segrate, 18 Feb 2019
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Il gruppo tecnico costituito da UNI ha terminato ad inizio estate la redazione della norma che specifica i requisiti che devono essere contenuti nel capitolato di appalto, nel bando e nel disciplinare per l’affidamento dei servizi relativi
alla ristorazione fuori casa.
Le trattative tecnico-commerciali tra fornitore e committente necessitano infatti di elementi oggettivi, misurabili e di validità generale, nel quadro di principi definiti di economicità, efficacia, trasparenza e correttezza
Articolo di Amina Ciampella - Presidente sottocommissione Ristorazione fuori casa.
La
capacità di un produttore e i
risultati che egli è in grado di ottenere dipendono
essenzialmente dalla sua capacità di tenere sotto controllo
i punti, le attività e le condizioni che sono critiche al
fine del conseguimento dei requisiti programmati. Il controllo del processo agronomico di produzione delle olive
è l’insieme delle avvertenze, delle misure e delle
azioni che un’azienda mette in atto per ottenere una
produzione che risponda economicamente, quantitativamente e
qualitativamente agli obiettivi prefissati nel rispetto delle norme.
Senza di esso l’azienda procede in maniera confusa, casuale,
non è in grado di programmare i risultati, non
può migliorare la qualità delle proprie
prestazioni e del proprio prodotto.
In genere, il controllo di processo viene attuato in maniera intuitiva
e informale da tutti i produttori, anche dai meno organizzati. Ogni
intervento fatto con l’intenzione di aumentare la produzione
o ridurre i costi o migliorare la qualità del prodotto
è un controllo di processo. L’obiettivo
è di attuarlo in maniera più efficace e
perciò è necessario programmarlo
adeguatamente ed inserirlo nel programma di gestione e sviluppo
dell’azienda.
Nel presente lavoro, gli autori (Prof. Primo Proietti, Nasini Luigi,
Alessandra Balduccini) presentano un flow-sheet
della fase agronomica della filiera olivicola-olearia, con definizione
di un ordine di criticità dei possibili rischi e delle
procedure di prevenzione degli errori e dei danni per le operazioni e
le attività più critiche da attuare, per evitare
che i rischi individuati, si traducano in danno per il produttore.
Partendo dal significato letterale
del termine "leggere", utilizzato poi quale strumento di analisi,
l'autore espone alcune riflessioni, derivate dalla sua esperienza
professionale.
Viene dapprima esaminato il concetto di "qualità
del prodotto", nelle sue differenti accezioni legate ai
diversi momenti del ciclo aziendale (marketing, R&D,
produzione, ...), arrivando fino alla descrizione di un metodo di
valutazione della " qualità percepita dal
consumatore ".
La seconda parte dell'articolo è dedicata all'analisi delle
differenti fasi che caratterizzano il processo produttivo.
L'articolo è tratto dal volume La
Qualità nell’industria alimentare, che
l'autore (dott. Alfredo Clerici) ha pubblicato presso l'Editrice Taro
di Alessandria.
Il Disegno di
Legge Misure per l’adozione di un sistema di
tracciabilità di filiera, presentato al Senato il
30/12/2008, si pone due finalità:
istituire un sistema di tracciabilità di filiera
volontario e tutelare il consumatore
finale.
Obiettivi conseguibili attraverso “un disciplinare
di filiera, il rilascio di una certificazione volontaria
ed una etichetta da apporre sulle confezioni”.
In questo modo sarebbero garantite la sicurezza e
l’origine certa dei prodotti, che diverrebbe così
veicolo e strumento promozionale nei mercati internazionali.
I danni provocati dagli animali
infestanti a spese delle derrate immagazzinate sono cospicui.
Ogni anno svaniscono, a causa dell’attività dei
vari organismi infestanti, più di 100 milioni di tonnellate
di cereali immagazzinati. Basterebbe ridurre di almeno la metà le perdite per
sfamare 500 milioni di persone. Al danno quantitativo si aggiunge la contaminazione delle
derrate con rosure, escreti, secreti, esuvie, peli, piume e del corpo
stesso degli infestanti: un senso di comprensibile ripugnanza
che si può provare. Ma ci sono altri motivi di
preoccupazione: sono diverse le contaminazioni che le derrate
subiscono e i problemi igienico sanitari che ne derivano. Il quadro è una risultante di una serie di fattori
che vanno presi in considerazione e che va affrontato, nei
vari comparti della produzione agro-alimentare, con strategie
adeguate che si servano di tutte le tecnologie a disposizione.
Invitiamo i lettori, iscritti alla newsletter, a collaborare,
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